Recupero dei debiti fiscali: cosa cambia con il Decreto Riscossione
- oraziol59
- 21 nov 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Il Decreto Riscossione, introdotto con il D.Lgs. n. 110/2024, mira a rendere più rapido ed efficiente il recupero delle somme dovute al fisco. Una delle novità principali è l'eliminazione della necessità, in molti casi, di emettere la tradizionale cartella di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Sebbene il decreto sia entrato in vigore nell’agosto 2024, le disposizioni pratiche saranno applicabili solo a partire dal 1° gennaio 2025.
Le principali modifiche
In passato, il contribuente con un debito riceveva una cartella di pagamento contenente l’importo dovuto, gli interessi e un termine di 60 giorni per saldare. Solo dopo il mancato pagamento si procedeva con l’esecuzione forzata, come il pignoramento.
Con il nuovo decreto, l'Agenzia delle Entrate potrà evitare di inviare la cartella e utilizzare invece atti esecutivi immediati, che consentono di avviare direttamente il recupero delle somme dovute, inclusi i pignoramenti, senza ulteriori notifiche preventive.
Atti immediatamente esecutivi
Gli atti che saranno immediatamente esecutivi includono:
comunicazioni relative a imposte non versate;
richieste di recupero di crediti indebitamente percepiti;
tributi come il bollo auto o imposte di successione non corrisposte.
Impatti per i debitori
Per chi ha pendenze fiscali, il rischio di azioni esecutive aumenta. Non sarà più necessario il preavviso tramite cartella di pagamento, e l’Agenzia potrà agire con maggiore rapidità. Una volta notificato l’atto esecutivo, si avranno 30 giorni per regolarizzare la posizione. Se il pagamento non viene effettuato, dopo 180 giorni potrà iniziare il pignoramento.
In situazioni di particolare urgenza, come il rischio di occultamento o vendita dei beni, l'Agenzia potrà agire immediatamente, bypassando i 180 giorni.
Come prevenire il pignoramento
Per evitare di incorrere in azioni esecutive, è fondamentale agire tempestivamente. Di seguito alcune strategie utili:
Controllo degli atti ricevuti: verificare la correttezza delle notifiche per individuare eventuali errori. In alcuni casi, è possibile presentare ricorso e sospendere temporaneamente il procedimento.
Rateizzazione: richiedere un piano di pagamento dilazionato può alleviare la pressione finanziaria.
Consulenza professionale: rivolgersi a esperti, come i consulenti di SOSDebitiItalia, per identificare soluzioni personalizzate e risolvere la situazione prima dell’avvio dell’esecuzione forzata.
Legge sul sovraindebitamento: per chi si trova in una situazione di grave difficoltà economica, questa normativa offre la possibilità di sospendere le azioni esecutive e proteggere, almeno in parte, i propri beni.
Conclusione
Il Decreto Riscossione introduce cambiamenti significativi che rendono più veloce il recupero dei debiti fiscali, ma riducono i tempi a disposizione dei debitori per reagire. È essenziale essere proattivi, monitorare con attenzione gli avvisi ricevuti e valutare tutte le opzioni disponibili per evitare conseguenze come il pignoramento.

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