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Pignoramento della casa di abitazione


Per chi ha debiti con il Fisco, la perdita dell'abitazione rappresenta una delle principali preoccupazioni. Tuttavia, la legge tutela la prima casa in determinate condizioni, impedendone il pignoramento diretto da parte dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Quando il Fisco non può pignorare la casa

  • L'immobile è l'unica proprietà del debitore.

  • L’abitazione è registrata come residenza principale.

  • Non appartiene a categorie catastali di lusso (ville, castelli, etc.).

  • Il debito con l’Erario non supera i 120.000 euro.

Se queste condizioni sono rispettate, l'Agenzia delle Entrate-Riscossione non può eseguire il pignoramento, anche se il procedimento è già avviato.

Differenza tra pignoramento fiscale e bancario

  • La protezione riguarda esclusivamente i debiti con il Fisco.

  • Le banche e altri creditori privati possono pignorare l’immobile in caso di insolvenza su mutui o prestiti.

Iscrizione di ipoteca

  • Il Fisco può iscrivere un'ipoteca sulla casa se il debito supera 20.000 euro.

  • L’ipoteca non implica la vendita immediata, ma diventa un diritto di garanzia per il creditore.

  • Se il debito non viene saldato, l’ipoteca può portare alla vendita dell’immobile.

Quando il Fisco può procedere al pignoramento

  • Se il debitore possiede più immobili.

  • Se il debito supera 120.000 euro.

  • Se non viene accettata una proposta di rateizzazione.

In presenza di debiti elevati, la rateizzazione è una soluzione per evitare l’azione esecutiva. Se il debitore rifiuta questa opzione, il pignoramento può essere avviato, portando l’immobile all’asta per il recupero del credito.

 
 
 

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