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Come gestire i pignoramenti con l'Agenzia delle Entrate: requisiti e strategie per il 2025


Il pignoramento rappresenta l'inizio dell'espropriazione forzata su richiesta del creditore, una situazione che può causare grande disagio. È importante conoscere i diritti e gli strumenti legali disponibili per proteggersi.

Soluzioni per dilazionare i debiti

I contribuenti che non sono in grado di pagare immediatamente le somme richieste dall'Agenzia delle Entrate - Riscossione (AdeR) possono richiedere una dilazione in rate mensili di almeno 50 euro. Il versamento della prima rata attiva una serie di effetti sul debito e sulle azioni esecutive in corso:

  • Sospensione dei pignoramenti: Le procedure esecutive in corso vengono interrotte, purché non siano ancora concluse con un’asta positiva o un provvedimento di assegnazione.

  • Revoca del fermo amministrativo: Se tutti i debiti inclusi nel fermo amministrativo sono stati inseriti nella richiesta di rateizzazione, il provvedimento viene sospeso.

  • Riduzione o restrizione dell'ipoteca: In base al pagamento delle rate e alle condizioni previste, il contribuente può richiedere una diminuzione della garanzia ipotecaria o una liberazione parziale degli immobili ipotecati.

Condizioni per accedere alla rateizzazione

AdeR richiede al contribuente di dichiarare, o in alcuni casi dimostrare, una difficoltà economica temporanea che impedisce il saldo immediato del debito. Le opzioni disponibili sono:

  1. Difficoltà temporanea moderata: Accesso a un massimo di 72 rate (6 anni).

  2. Difficoltà temporanea grave: Accesso fino a 120 rate (10 anni) per casi di condizioni economiche più critiche.

  3. Peggioramento delle condizioni economiche: Rimodulazione di un piano di rateizzazione già approvato.

È essenziale che la situazione di difficoltà sia definita come temporanea. Non possono accedere alla rateizzazione coloro che si trovano in difficoltà economiche definitive, ad esempio in caso di cessazione dell'attività o fallimento.

Tutele legali per i contribuenti

La legge protegge il diritto a una vita dignitosa, prevedendo limiti ai pignoramenti:

  • Abitazione principale: Non può essere pignorata se è l'unico immobile del debitore, coincide con la residenza anagrafica e non è considerato un bene di lusso.

  • Stipendi: Le trattenute sullo stipendio sono limitate a:

    • 1/10 per importi fino a 2.500 euro.

    • 1/7 per importi fino a 5.000 euro.

    • 1/5 per importi superiori a 5.000 euro.

Cambiamenti previsti per il 2025

Dal 2025, per alcune imposte non pagate, non sarà più necessario notificare preventivamente una cartella esattoriale. La procedura esecutiva potrà essere avviata direttamente dopo un semplice invito al pagamento, notificato dall’Agenzia delle Entrate con un preavviso di 60 giorni. Decorso tale termine, e con un ulteriore periodo di 30 giorni, potranno essere attivate azioni come il pignoramento o le ganasce fiscali.

 
 
 

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